E’ innegabile che lasciano perplessi le parole di Gesù riportate nei Vangeli del “ponte” della scorsa settimana. Perplessi anche perchè Gesù ha fatto esattamente tutto quello che dice di non fare come “buttare le pelle ai porci” , “accogliere vicino a Lui i lupi travestiti da pecore” e via discorrendo.
Perplessi, ancora di più, perchè pare che Gesù smonti drasticamente il desiderio di seguirlo dei tre discepoli. Una cosa a cui corrisponde laa nostra obiezione “ma che fai Gesù? Prima dici di seguirTi e poi quando qualcuno si “lancia” in questa impresa tu togli ogni entusiasmo? Càspita, ma Tu per primo scoraggi la sequela!!!”.
Ma non è così, non è davvero così, ed ecco come tutto si raccorda. Gesù sà che siamo facili agli entusiasmi di un momento, sà che ci aspettiamo rose e fiori vivendo come Lui, sà che quando entrerà la quotidianità e la reazione del male al bene non riconosceremo più Lui come Signore della Vita piena e luminosa, Gesù sà che quella “carne” di cui San Paolo parla è quell’aspetto che ci porta a ricevere gratificazione per ogni bene compiuto.
Gesù non si contraddice, Gesù non ha mai cacciato i candidati che Gli si sono presentati, li ha solo avvisati che le cose non andranno come vorremmo, che non verremo ascoltati e – anzi – potremmo anche essere colpiti e giudicati male secondo la Legge di Dio tradotta in modo umano.
Persino il mettere in guardia quel discepoli che voleva PRIMA salutare i suoi genitori è un modo per avvisare di un pericolo, perchè sà che – forse – i genitori, quei genitori, magari mal tollereranno questa scelta del figlio essendo anche loro “sotto la Legge del tempo” che giudicava Gesù un eretico, un peccatore.
Gesù avvisa, mette in guardia, dice prima cosa potrebbe succedere al fine di evitare – dopo – quando ci si ritroverà in mezzo a problemi all’inevitabile ribellione a Lui con l’ovvio “ma questo non ce l’avevi mica detto, però!”.
Nessuno di noi si lancerebbe in scelte così radicali sapendo per certo che pochi capiranno ed ancor di meno ci ringrazieranno, nessuno sano di mente si metterebbe in condizioni di soffrire e pure tanto. A nessuno piace sentirsi “fuori posto” e non è molto facile contestare dolcemente l’andamento delle masse, il modo di pensare delle masse.
Gesù, avvisa solo, mette in guardia e dice a tutti, che è una scelta impegnativa che richiede fedeltà e cuore, richiede umiltà di sentirsi dire che “siamo fuori di testa” solo perchè – magari – non ci vendichiamo del male ricevuto, perchè non ci adeguiamo – appunto – al “così fan tutti”.
Le parole di Gesù di tutta la settimana scorsa davvero erano la struttura portante del “ponte” che sta sopra per rendere lo stesso forte e a prova di ogni “attentato” dinamitardo.
Gesù, ci ha sempre avvisato prima di tutto quello che potrebbe succedere ed in tutto questo “potrebbe succedere” mette come “porta d’ingresso” proprio il 1° Vangelo della settimana, quello di Lunedi 21 giugno:
Lunedì 21 Giugno 2010
«Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?
Non giudicare e … sotto sotto e ripeto, anche non giudicare Dio, perchè Gesù non ci ha mai nascosto nulla e ci ha sempre detto tutto e conosce fin troppo bene i nostri facili entusiasmi: il Vangelo è entusiasmante, ma non è per entusiasmi momentanei perchè è reale, concreto, pratico e realistico … non è un’immagine da sogno in rosa, è una realtà dura che però prende il cuore e la testa perchè è liberante, è esattamente quello che vogliamo, perchè è davvero un buon frutto.