Sei mesi – Nevica – Avvento

Sono già passati più di sei mesi dalla nascita di Ester, e quando lei ci guarda e ride la nostra gioia è ancora come quella di quel giorno.

Oggi da un cielo cupo e nuvoloso scende una neve timida e bagnata, e dipinge i paesaggio con ruvide pennellate di un colore grigio/bianco.
E’ strano come pochi fiocchi possano cambiare il mio sguardo sulle cose, e dentro di me.

Dal treno che mi porta a Milano osservo una città ingrigita e umida, mentre dentro di me si fa spazio un desiderio di ricercare ancora più profondamente il senso della mia esistenza.

Viene il Signore
Nonostante tutte le mie, le nostre debolezze, Gesù viene ancora, come ha già fatto una volta nella storia e come ha sempre fatto e sempre farà.
Ripenso alle volte in cui è venuto ed io non me ne sono accorto, ma anche alle volte in cui, guardando la moglie ed i nostri figli, vedo l’immagine di un Dio che si è fatto carne ed è vivo in mezzo a noi.
Negli occhi di un bambino c’è il volto di Dio” : questo ci diceva un nostro amico sacerdote guardando la piccola Ester che sorrideva felice. E questa frase ci ha fato riflettere, ed ogni tanto ci ritorna alla memoria.
Sì, il Signore è passato, ne siamo testimoni !

Stare svegli, stare pronti
Se il Signore viene paragonato ad un ladro che arriva di notte, allora devo porre la mia attenzione proprio ai momenti in cui sono più distratto.
Quando il sonno della fede mi fa chiudere gli occhi, devo cercare di risvegliare la parte di me che cede alle lusinghe del “tutto va bene”.
E’ ora di scrollarmi via dalle spalle una pesantezza che mi sommerge l’anima, così come si toglie via la neve che ha cancellato la strada che porta a Gesù.

Ed un’altra volta viene il Signore.

Credits:
immagine presa da qui

A come ….

Commento al Vangelo del 29 novembre 2009, I domenica di Avvento (anno C)

+  Dal Vangelo secondo Luca   (21,25-28.34-36)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».
Parola del Signore

Avvento
Vorrei iniziare riportando la definizione della parola Avvento secondo il dizionario etimologico:
Dal latino ADVENTUS venuta forma participiale di ADVENIRE venire, sopraggiungere – Così dicesi nella Chiesa il tempo che precede il Natale specialmente dedicato a celebrare la venuta di Gesù Cristo.

In questa prima domenica del tempo di Avvento la liturgia domenicale mi riporta indietro a due settimane fa, alla penultima domenica del tempo ordinario, dove c’era ancora il tema della venuta del Figlio dell’uomo.
Questo è per ricordarmi che Gesù verrà ancora sulla terra abitata dagli uomini e io devo essere sempre pronto e preparato a questo, come le vergini sagge; non deve mai mancare l’olio della fede nella mia lampada, e questo invito all’attesa deve essere tramandato anche a chi verrà dopo di me.

Continua a leggere “A come ….”