La Morenita

Oggi, 12 dicembre, si ricorda l’apparizione della Vergine Maria all’indio Juand Diego a Guadalupe, in Messico, nel 1531 (la prima apparizione è il 9 dicembre).

L’apparizione di Guadalupe è stata riconosciuta dalla Chiesa cattolica e Juan Diego è stato proclamato santo da papa Giovanni Paolo II il 31 luglio 2002.

La Madonna di Guadalupe è venerata come patrona e regina del continente americano. La sua festa si celebra il 12 dicembre, giorno dell’ultima apparizione.

L’apparizione di Guadalupe è un evento che ha lasciato un solco profondo nella religiosità e nella cultura messicana. L’evento guadalupano fu un caso di “inculturazione” miracolosa: meditare su questo evento significa oggi porsi alla scuola di Maria, maestra di umanita’ e di fede, annunciatrice e serva della Parola, che deve risplendere in tutto il suo fulgore, come l’immagine misteriosa sulla tilma del veggente messicano, che la Chiesa ha di recente proclamato santo.

Per una descrizione dettagliata dei fatti si possono consultare i siti di Wikipedia e di Santi e Beati, dove vengono esaurientemente racontati gli eventi.

La scoperta piu’ sconvolgente al riguardo e’ quella fatta, con l’ausilio di sofisticate apparecchiature elettroniche, da una commissione di scienziati, che ha evidenziato la presenza di un gruppo di 13 persone riflesse nelle pupille della S. Vergine: sarebbero lo stesso Juan Diego, con il vescovo e altri ignoti personaggi, presenti quel giorno al prodigioso evento in casa del presule.

Nostra Signora del Dolore di Kibeho

Le apparizioni della Vergine a Kibeho (28 novembre 1981 – 28 novembre 1989) sono le prime che si verificano in terra d’Africa e su cui la Chiesa ha espresso il suo riconoscimento, giudicandole autentiche, al termine di una lunga inchiesta e di un rigoroso processo canonico.

La solenne consacrazione del Santuario
La mattina del 31 maggio 2003, il Cardinale Crescenzio Sepe,  Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, presiede la celebrazione durante la quale viene consacrato il nuovo Santuario mariano dedicato a “Notre Dame des Douleurs” a Kibeho, luogo oramai divenuto meta di pellegrinaggi da ogni parte dell’Africa e del mondo fin dall’inizio degli anni Ottanta; quasi una nuova Lourdes nel cuore dell’Africa.
Così inizia il suo intervento:

Vi esorto a pregare con fervore affinché questo Santuario di Kibeho possa diventare il luogo da cui sorgerà un popolo rwandese rinnovato nella fede, assetato di amore per il suo Dio, deciso a dimenticare il triste passato della guerra fratricida, i cui segni terribili si riscontrano dappertutto e, in modo particolare, in questo luogo

La danza del sole
Durante la Messa, mentre il cardinale Crescenzio Sepe celebrava solennemente con tutti i vescovi rwandesi, ha avuto luogo, davanti ai fedeli lì radunati, il fenomeno della danza del sole, come a Fatima, il 13 ottobre 1917.
Le 10 del mattino. Faceva già molto caldo. Improvvisamente, qualcuno ha cominciato a gridare dicendo di guardare il sole. In un attimo, tutti  avevano gli occhi puntati verso il cielo. Il sole, fortissimo in Rwanda a quell’ora del mattino, si lasciava guardare senza provocare alcun fastidio agli occhi. E vicino al sole, si vedeva un altro astro, più piccolo, con le dimensioni della luna, lucentissimo, che danzava, girando intorno al sole, tra uno sfavillio di mille colori. Il fenomeno è stato visto da tutti, è stato anche fotografato e filmato,  ed è durato esattamente otto minuti. Si è trattato certamente di un “segno” del cielo, come era accaduto a Fatima.

Riepilogo: elenco dei posts che trattano il tema della apparizioni a Kibeho, e che sono solo un estratto degli avvenimenti e del messaggio di Kibeho.

Il 28 novembre 2003, nel ventiduesimo anniversario dell’apparizione della Vergine a Kibeho, fu segnato dalla benedizione ed intronizzazione della statua di Nostra Signora di Kibeho.

Kibeho – mons. Misago

Mons. Augustin Misago è il vescovo della diocesi di Gikongoro alla quale appartiene la parrocchia di Kibeho.
Il 29 giugno 2001, solennità dei santi Pietro e Paolo, mons. Misago leggeva il decreto di riconoscimento dell’autenticità delle apparizioni avvenute a Kibeho. Ecco la dichiarazione:

Sì, la Vergine Maria è apparsa a Kibeho, nella giornata del 28 novembre 1981 e nel corso dei mesi seguenti. Ci sono più buone ragioni per crederlo che per negarlo. A questo riguardo, solo le tre veggenti dell’inizio meritano di essere considerate come autentiche; si tratta di Alphonsine Mumureke, Anathalie Mukamazimpaka e Marie-Claire Mukangango.
La Vergine si è loro manifestata sotto il nome di “Nyina wa jambo” cioè “Madre del Verbo”, che è sinonimo di “Umbeyeyi w’Imana” coiè “Madre di Dio”, come essa l’ha spiegato. Queste veggenti dicono di vederla sia a mani giunte, sia a braccia aperte.

Il 20 marzo 1982 si reca per la prima volta a Kibeho per accompagnare due seminaristi (era allora insegnante di patrologia nel seminario maggiore di Nyakibanda); da quel momento inizia la storia che lo porterà alla dichiarazione di autenticità delle apparizioni.
In quegli anni Kibeho faceva parte della diocesi di Butare, guidata dal Vescovo mons. Gahamanyi, il quale nominò l’abbè Misago membro di una commissione teologica, creata il 14 maggio 1982, con il compito di studiare il fenomeno delle apparizioni; il lavoro della commissione proseguì per tutto il periodo delle apparizioni e anche negli anni successivi.
Nel 1992 mons. Misago è ordinato vescovo e dalla diocesi di Butare viene scorporata la diocesi di Gikongoro, affidata al nuovo vescovo, e sotto la cui giurisdizione ricade Kibeho. In continuità con il vescovo Gahamanyi, mons Misago incrementa il culto pubblico nel luogo delle apparizioni e prosegue lo studio delle due commissioni di indagine, teologica e medica.
Nell’aprile del 1999 viene accusato ingiustamente dal Presidente della repubblica rwandese, Pasteur Bizimungu, di aver avuto un ruolo nel genocidio del 1994, proprio a Kibeho, alla sua presenza, durante la commemorazione del quinto anniversario del genocidio; viene arrestato e imprigionato per 14 mesi, durante i quali subisce un processo basato su false accuse, che si risolve con una piena assoluzione.
Il 15 giugno 2000 viene liberato e, dopo una convalescenza, si dedica alla conclusione del dossier sulle apparizioni che porta alla dichiarazione di autenticità degli eventi di Kibeho.

Credits:
Le informazioni riportate nei posts su Kibeho sono state prese dai libri:
“Le apparizioni della Madonna in Africa: Kibeho”,  padre Gianni Sgreva cp, ed. Shalom
“La Vergine Maria Madre del Verbo. Kibeho – Ruanda” ed. Velar – Elledici

Kibeho – il campo di fiori

Il “campo di fiori”

Nell’apparizione del 16 gennaio 1982 la Madonna cominciò a benedire le persone presenti e chiese ad Alphosine la costruzione di una cappella (shapeli), come risposta ad una richiesta presentatale da Alphonsine. Si sarebbe dovuto costruire questa cappella in ricordo della venuta storica della Madonna in Africa, in Rwanda.

La Madonna ritornerà su questa richiesta altre volte nei mesi successivi.

Nella medesima apparizione del 16 gennaio la Madonna, come ce lo attesta Alphonsine, mostrò alla veggente un “campo di fiori”. La Madre del Verbo invitò Alphonsine a fare con lei una passeggiata attraverso questo campo di fiori, con la possibilità per Alphonsine di toccare le varie specie di fiori. C’erano fiori bellissimi e di tutti i colori, ma anche altri fiori appassiti.

La Madonna le disse: “Questi fiori diverranno robusti e bellissimi se si darà loro acqua”.

La gente presente nel cortile e che assisteva all’apparizione ricorda che durante l’apparizione la veggente Alphonsine passava in mezzo alla gente e toccava la testa ora dell’uno ora dell’altro.
Allora si comprese che il “campo di fiori” era semplicemente un simbolo ci coloro che avrebbero accolto o no il messaggio della fede, o il messaggio di Maria, o si fossero convertiti.

Il giardino di Maria allora si sarebbe arricchito di sempre nuovi fiori.

Kibeho – Visione del 15 agosto 1982

Nella solennità dell’Assunzione (anno 1982) si ritrovarono a Kibeho oltre 20.000 persone per assistere ad una apparizione preannunciata dalla Madonna alle veggenti. Si viveva una grande gioia e c’era una grande attesa per questa apparizione; invece fu un giorno molto triste.
La Madonna apparve alle tre veggenti e da subito si presentò in lacrime e piena di tristezza, dicendo ad Alphonsine:

Se piango è perchè voi, uomini, vi trovate in uno stato così critico che io non riesco più a trattenere le lacrime di pietà per voi.
… Io ho aperto le porte ma essi (gli uomini) non hanno voluto entrare.
… Ho visto che il mondo era come moribondo e quando sono venuta in suo soccorso voi avete rifiutato.

L’apparizione si svolse per più di sette ore durante le quali furono viste dalle veggenti delle scene terrificanti.
Nathalie disse di aver visto un abisso spalancato in cui rischiava di cadere una moltitudine di uomini.
Alphonsine vide fiumi di sangue, incendi, uomini in lotta che si uccidevano, teste umane decapitate, cadaveri abbandonati e senza seportura.
A Marie Claire Maria chiese ancora di far conoscere il Rosario dei 7 Dolori; inotre la ragazza si trovò gettata, per sette volte, in mezzo alle spine per espiare i peccati degli increduli e di quelli che non si convertono.

Queste visioni raccapriccianti sono da leggersi come la rappresentazione del genocidio che avverrà a partire dall’aprile del 1994, quando nel corso di tre mesi furono uccise circa 1 milione di persone.

Kibeho – Marie Claire

La terza veggente che ebbe le apparizioni fu Marie Claire Mukangango; la prima apparizione avvenne il 2 marzo 1982 e l’ultima il 15 settembre 1982, cioè in un arco di tempo di poco meno di 7 mesi.
La ragazza, che allora aveva 21 anni, frequentava il collegio di Kibeho dove studiavano anche le altre due veggenti, Alphonsine e Nathalie. Marie Claire era la più scettica e, data la sua età, condizionava anche il comportamento delle sue compagne collegiali; quando anche lei dichiarò di aver visto la Madonna, tutte si arresero. E da quel momento il collegio prestò più attenzione a quei fenomeni.

Marie Claire si sposò successivamente (nel 1987) e si trasferì con il marito nella capitale Kigali; durante il genocidio del 1994 furono uccisi in circostanze non chiarite.

Il messaggio ricevuto da Marie Claire
Il compito principale affidato da Maria a Marie Claire è stato quello di rinvigorire e diffondere la preghiera del Rosario dei sette dolori; si tratta di una pratica mariana che fù importata in Rwanda dal Belgio ed era conosciuto presso la congregazione delle suore Benebikira, anche se era stato quasi dimenticato.
In una delle apparizioni (8 maggio 1982) la Madonna fece vedere a Marie Claire la Passione di Gesù, e la ragazza lo raccontò come se fosse stata essa stessa presente tra la folla che assisteva alle sofferenze di Cristo.
Possiamo dire che quella che apparve a Marie Claire per circa sette mesi era la Beata Vergine Maria Addolorata, che la Chiesa commemora nel giorno del 15 settembre, e coincide con l’ultima apparizione avuta da questa veggente.

Se ora vengo a Kibeho non significa che vengo solo per Kibeho,
o per Butare oppure per il Rwanda, o per l’africa.
Io mi rivolgo al mondo intero.

Kibeho – Nathalie

Un’altra protagonista (la seconda veggente) delle apparizioni fu Natalie Mukamazimpaka; ebbe la prima apparizione il 12 gennaio 1982, (aveva 17 anni) e l’ultima il 3 dicembre 1983. Frequentava lo stesso collegio di Alphonsine, la prima veggente.
La chiamata di Nathalie si configura come una vocazione all’espiazione al posto di coloro che non credono.
Nella prima visione c’è solo una luce forte ed una voce che dice:
Figlia sono triste! E ciò che mi affligge è che ho comunicato un messaggio e voi non l’avete accolto come desidero
“Se tu piangi così è perchè ti ho dato un castigo. Ciò tuttavia non significa che tu sia peccatrice più delle altre, ma è esempio che do per mostrare agli altri che io posso ugualmente castigarli“.

Nell’apparizione del 15 maggio Nathalie imparò da Maria che “la stradache conduce al cielo passa sempre attraverso la sofferenza … Nessuno arriva al cielo senza aver sofferto … Un’autentica figlia di Maria è inseparabile dalla sofferenza“.

Messaggio ricevuto da Nathalie
E’ un forte invito alla preghiera, alla preghiera col cuore, ad imparare a pregare e ad insegnare agli altri a pregare.
La preghiera, che si traduce in contemplazione della passione di Cristo, manifesta un’autentica conversione.
Gli inviti della Madonna ricordano il messaggio di san Paolo (Col 1,24):

Ora io sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa.

Nel mondo non c’è pace, non c’è amore, ma regna l’egoismo, la violenza, l’incredulità, l’empietà.
E’ indispensabile cessare di indurire il cuore, pentirsi, rinunciare al peccato e praticare i comandamenti di Dio.

Il mondo va molto male; vi si commettono troppi peccati, vi regnano la malvagità e le rivalità, non c’è concordia.
Il mondo sta per cadere nel baratro, versa in uno stato bruttissimo; e se non vi pentite e non convertite i vostri cuori, cadrete tutti in un baratro.

Kibeho – Alphonsine

La prima e l’ultima apparizione della Vergine Maria a Kibeho avvengono, il 28 novembre 1981 e 1989, ad una ragazza di 16 anni che frequentava un collegio tenuto da religiose del Rwanda, le suore Benebikira: Alphonsine Mumureke.
Alle prime parole di Maria  “Figlia mia (mwana)” la ragazza risponde “Eccomi (karame)“; poi la ragazza chiede “Chi sei ?” e la Madonna risponde: “Sono la Madre del Verbo (Ndi Nyina wa Jambo)”.

Il messaggio ricevuto da Alphonsine
Alphonsine è testimone di un rapporto filiale con la Madonna, la quale vuole essere considerata mamma tenerissima dei suoi figli e per questo li invita a convertirsi.
Il mondo dovrebbe diventare un “campo di fiori” di tutti i colori; l’acqua della fede ha la capacità di far rivivere i fiori avvizziti e sulla fede è incentrato il mistero dell’incarnazione.
La Madre del Verbo richiama il sottofondo biblico del prologo del Vangelo di Giovanni (Gv 1, 1.14) :

In principio era il Verbo
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio

E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi

Maria come madre di Gesù Cristo è anche Madre del Verbo e Madre Dio.
La Madonna, nel suo messaggio a Kibeho, come un madre premurosa e preoccupata pone l’attenzione sui mali che affliggono la nostra società, come l’ateismo ed il materialismo.
Nelle parole dette da Maria ad Alphonsine c’è un forte invito alla conversione del cuore, al pentimento, ad una vita di fede autentica e di preghiera.
In uno dei messaggi ad Alphonsine dice:

Sono venuta per preparare la strada a mio Figlio, per il vostro bene, e voi non lo volete capire.
Il tempo rimasto è poco e voi siete distratti.
Siete distratti dai beni effimeri di questo mondo.
Ho visto molti dei miei figli perdersi e sono venuta per mostrargli la vera strada…

Kibeho – apparizioni mariane (1981-1989)

28 novembre 1981
E’ questa la data in cui la Madonna appare a Kibeho, in Rwanda, un paese dell’Africa centro-orientale.

In ogni tempo e luogo la pietà popolare in seno alla Chiesa cattolica è stata accompagnata da fenomeni e fatti straordinari legati alle cosiddette “rivelazioni private“, per distinguerle dalla Rivelazione definitiva di Gesù, Verbo di Dio fatto uomo.
Queste rivelazioni private riguardano soprattutto le apparizioni mariane ed i “messaggi” lasciati dalla Vergine Maria. Alcune di queste rivelazioni possono essere riconosciute dalla Chiesa come ad esempio Lourdes in Francia, Fatima in Portogallo e Banneaux in Belgio.
E questo è anche il caso delle apparizioni avvenute a Kibeho in Rwanda, e riconosciute dalla chiesa con la dichiarazione del Vescovo di Gikongoro il 29 giugno 2001.

Il paese dalle mille colline
Conosciuto anche con questo appellativo per la caratteristica dei suoi paesaggi verdeggianti ed ondeggianti, il Rwanda è un paese di circa 9 milioni di abitanti che confina con Uganda, Tanzania, Burundi e Rep. Dem. del Congo; ha una estensione molto piccola ed è densamente abitato; il clima temperato ed il terreno molto fertile favoriscono diversi tipi di coltivazione.
E’ purtroppo tristemente noto per il genocidio che si verificò nel 1994 quando, nel giro di circa tre mesi, si stima che furono uccise più di 800.000 persone.

Madre del Verbo
La vergine si presenta con questo nome (Nyina wa Jambo) e parlando la lingua locale; la sua pelle non è nè bianca e nemmeno nera, sembra piuttosto mulatta.

… continua …