Sei mesi – Nevica – Avvento

Sono già passati più di sei mesi dalla nascita di Ester, e quando lei ci guarda e ride la nostra gioia è ancora come quella di quel giorno.

Oggi da un cielo cupo e nuvoloso scende una neve timida e bagnata, e dipinge i paesaggio con ruvide pennellate di un colore grigio/bianco.
E’ strano come pochi fiocchi possano cambiare il mio sguardo sulle cose, e dentro di me.

Dal treno che mi porta a Milano osservo una città ingrigita e umida, mentre dentro di me si fa spazio un desiderio di ricercare ancora più profondamente il senso della mia esistenza.

Viene il Signore
Nonostante tutte le mie, le nostre debolezze, Gesù viene ancora, come ha già fatto una volta nella storia e come ha sempre fatto e sempre farà.
Ripenso alle volte in cui è venuto ed io non me ne sono accorto, ma anche alle volte in cui, guardando la moglie ed i nostri figli, vedo l’immagine di un Dio che si è fatto carne ed è vivo in mezzo a noi.
Negli occhi di un bambino c’è il volto di Dio” : questo ci diceva un nostro amico sacerdote guardando la piccola Ester che sorrideva felice. E questa frase ci ha fato riflettere, ed ogni tanto ci ritorna alla memoria.
Sì, il Signore è passato, ne siamo testimoni !

Stare svegli, stare pronti
Se il Signore viene paragonato ad un ladro che arriva di notte, allora devo porre la mia attenzione proprio ai momenti in cui sono più distratto.
Quando il sonno della fede mi fa chiudere gli occhi, devo cercare di risvegliare la parte di me che cede alle lusinghe del “tutto va bene”.
E’ ora di scrollarmi via dalle spalle una pesantezza che mi sommerge l’anima, così come si toglie via la neve che ha cancellato la strada che porta a Gesù.

Ed un’altra volta viene il Signore.

Credits:
immagine presa da qui

Santa Ester, regina

Il 1 luglio si ricorda la regina Ester, la cui storia è presente nel libro della Bibbia che porta il suo nome.

L’eroina giudaica, che ha dato il nome ad uno dei libri sacri, “di belle forme e di aspetto avvenente”, alla morte dei genitori fu adottata dal cugino Mardocheo (Esth. 2, 7).
Erano entrambi della tribù di Beniamino e del casato di Cis. La loro famiglia fu tra quelle deportate nel 597. Mardocheo era nato in esilio, e il suo nome derivava da quello del dio Marduk; egli ebbe cura di Ester come della pupilla dei suoi occhi. Il re Serse I (Assuero: 485-465 a. C.), ripudiata Vasti, scelse Ester a sua donna favorita.
Allorché Aman, il potente ministro, ottenne il decreto per l’uccisione dei Giudei, Mardocheo, che aveva sempre vegliato su Ester, la esortò a presentarsi al re e a intercedere in favore dei suoi connazionali.
Ella, sebbene fosse proibito, sotto pena di morte, di accedere al re senza essere chiamati, si presentò a porgergli la sua supplica, dopo aver pregato e digiunato, invitandolo a pranzo. Accolta benevolmente, fu esaudita, quando, dopo il banchetto, svelò al re la malvagità di Aman.
Ester salvò così il suo popolo. Mardocheo, a ricordo del lieto evento istituì la festa dei Purim che veniva celebrata il 14 e 15 del mese di adhar.
Gli antichi martirologi latini celebrano la festa di Ester al 1 luglio: festum Hester reginae; il Canisio aggiunge, in tedesco, il seguente breve elogio: “Bella e fedele, che trasse e liberò, con l’aiuto di Mardocheo, da un immediato pericolo tutto il popolo giudaico” (fonte: Santi e beati).

Ester appare nella Bibbia come una donna di grande pietà, caratterizzata dalla sua fede, dal suo coraggio, dal suo patriottismo, dalla sua prudenza e dalla sua risolutezza. Ella è fedele ed obbediente a suo zio Mordechai e si appresta a compiere il suo dovere di rappresentare il popolo giudaico e di ottenerne la salvezza. Nella tradizione giudaica è vista come strumento della volontà di Dio per impedire la distruzione del popolo giudaico, per proteggerlo e per assicurargli la pace durante l’esilio (fonte Wikipedia).

Ester - The Dormition Church on Mount Zion in Jerusalem

(Foto presa da qui)

Rinascere da acqua e Spirito – Battesimo di Ester

Abbiamo celebrato ieri il Battesimo della nostra bambina.
A 26 giorni dalla sua nascita Ester Maria Luisa è nata di nuovo, dall’acqua e dallo Spirito, entrando a far parte della grande famiglia della Chiesa.

I giorni di preparazione sono stati un’occasione per “ripassare” il Sacramento del Battesimo cercando di spiegarlo ai nostri figli; è stata per me una riscoperta del significato dei simboli e una occasione di rivivere il mio stesso Battesimo e quello dei due figli già grandi.

L’acqua che è stata utilizzata proviene dal fiume Giordano; alcune nostre amiche si sono recate lo scorso anno in Terrasanta ed hanno “prelevato” l’acqua direttamente dal fiume nel quale è stato battezzato Gesù; una di queste bottigliette è stata il loro regalo, per noi graditissimo.
Inoltre il nostro parroco aveva anche egli una boccetta della stessa acqua, ed è stato felice di aggiungerla alla nostra.
Così il significato dell’acqua è stato ancora più marcato.

La lettura che abbiamo scelto è tratta dal Vangelo di Giovanni, al capitolo 3, dove Nicodemo va di notte da Gesù.

C’era tra i Farisei un uomo di nome Nicodèmo, un capo dei Giudei. Egli andò a lui, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti potrebbe fare i segni che tu fai, se Dio non fosse con lui».
Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio».
Gli dice Nicodèmo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare di nuovo nel seno di sua madre e rinascere?».
Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce dall’acqua e dallo Spirito Santo non può entrare nel regno di Dio. Quel che è nato dalla carne è carne, e quel che è nato dallo Spirito, è spirito». (Gv 3, 1-6)

Nicodemo non capisce ancora quale grande dono sia quello della nuova nascita nel Battesimo, e così anche io mi sono accorto di aver spesso sottovalutato la forza della Grazia che si ottiene con questo Sacramento.
Ogni volta che partecipo a questo rito ho la possibilità di rivivere il mio Battesimo, “facendo finta” di essere anche io il battezzando.

C’è in me una parte che appartiene alla carne ed è legata alle cose del mondo; ma c’è anche una parte di me che con il Battesimo è nata dallo Spirito ed è destinata alla vita eterna.
Durante la mia esistenza terrena queste due parti coesistono in me, ed ogni tanto fanno a pugni tra di loro.
Al termine dei miei giorni terreni queste due parti si separeranno, e lo spirito sarà vivo per sempre, fino al giorno della Resurrezione, quando corpo e Sspirito si riuniranno ancora e saranno una cosa solo per i giorni infiniti.

Questa è la nostra fede.

P.S. :
Durante gli ultimi mesi sono stato un poco assente dal blog, ma Anna ha “tirato la carretta” benissimo 🙂 .
Cercherò di riprendere anche io con il solito ritmo.

A Ester

Ciao, Ester!

Per te sono queste parole che sono una preghiera.

Che tu sia una creatura bianca, una persona che riflette ogni colore e lo dona al prossimo colorando la loro vita.

Hai 7 colori che puoi donare su cui costruire un arcobaleno che faccia da ponte tra terra e cielo.

Che tu sia una persona musicale, che tu sia un’armonia e la tua vita, da subito, sia un suonare quel canto che sei per il Signore.

Che tu possa essere musica per papà, mamma ed i tuoi fratelli, ma anche per ogni persona che incontrerai … siamo fatti di musica, siamo musica di Dio. Hai sette note su cui potrai cantare e suonare: sono i doni dello Spirito Santo.

Che tu possa essere un cuore tenero e forte allo stesso tempo, per portare con noncuranza e con spontaneità tutte le 7 opere di misericordia.

Che tu sia diamante di virtù quali sono quelle che il nostro Dio ha infuso nella tua umanità. Le virtù “cardine” che orienteranno la tua vita e quelle con cui orienterai la vita di chi ti incontrerà

Che tu sia donna di parola, delle 7 parole della Croce che trasudano un amore infinito che non indietreggia davanti a nulla.

Che tu sia benedetta 70 volte 7 … perché ognuno benedica 70 volte 7 Dio Padre dopo aver conosciuto te, il tuo pensiero ed il tuo cuore.

Ma tutto questo sarai senza sapere di esserlo ed il tuo abito migliore sarà il sorriso, la semplicità; il tuo maquillage migliore sarà la luce che esce dai tuoi occhi.

Avevamo bisogno di te quaggiù, come abbiamo bisogno di ogni bimbo che nasce e che porta sempre nuova vita.

Un piccolo bacio piccola Ester … un piccolo bacio sui tuoi piedini che tanto cammineranno e sulle tue manine che tanto faranno; sul tuo cuore che tanto amerà e sulla tua mente che tanto unirà.

Ciao, piccola Ester … ma adesso un abbraccio ai tuoi fratellini  che ti hanno amata prima di vederti, un abbraccio a papà e a mamma grazie al quale tu sei nata e che ti hanno amata quando ancora eri solo un pensiero.

La preghiera di Ester

Dal libro di Ester (Es 4,17)

Tu sei benedetto, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe. Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso all’infuori di te, o Signore, perché un grande pericolo mi sovrasta.
Io ho sentito dai libri dei miei antenati, Signore, che tu liberi fino all’ultimo tutti coloro che compiono la tua volontà. Ora, Signore, mio Dio, aiuta me che sono sola e non ho nessuno all’infuori di te.
Vieni in soccorso a me, che sono orfana, e poni sulle mie labbra una parola opportuna davanti al leone, e rendimi gradita a lui. Volgi il suo cuore all’odio contro chi ci combatte, a rovina sua e di quanti sono d’accordo con lui.
Quanto a noi, liberaci dalla mano dei nostri nemici, volgi il nostro lutto in gioia e le nostre sofferenze in salvezza.

Ester è una bellissima figura che ci viene tramandata dall’Antico Testamento.
Giovane donna ebrea, sposa del re Assuero, nel momento in cui il popolo ebreo rischia di essere sterminato per causa del perfido Aman, si trova davanti alla responsabilità di intercedere presso il re per salvare il suo popolo.
Il brano sopra è una parte della preghiera che Ester rivolge a Dio per preparsi ad andare a chiedere giustistizia per il suo popolo e così salvare i Giudei. Ed il re la ascolterà ed il popolo ebreo sarà salvo.

Ester (la regina), Assuero (il re) , Aman (il “cattivo”), Mardocheo (zio cugino e tutore di Ester e suo mentore) sono dei bellisimi personaggi che fanno parte della storia del popolo di Israele.
Ester è anche il nome che abbiamo dato a nostra figlia, che nascerà a maggio.

Artemisia Gentileschi, Ester davanti ad Assuero, 1628-1635 - Olio su tela, Metropolitan Museum of Art, New York

Foto presa da wikimedia (qui) ; altri dettagli qui