Mano destra, mano benedicente

Da Sabato viene “attivato” il 2010 e si entra nella quotidianità.

In questi giorni abbiamo stretto tante mani, sia nelle celebrazioni abbondanti, sia tra amici e parenti.
La mano che stringevamo e porgevamo è sempre stata la mano destra nell’augurare il bene e quindi “benedire”.

Qualcuno mi ha detto, ed è verissimo, che ognuno di noi può benedire con le mani chi si ama;
tra l’altro è vero in forza anche del sacerdozio comune che ci rende “idonei” in questa forma di benedizione non ministeriale, ma ugualmente efficace.

Oggi ho sentito la 2° Preghiera dei fedeli che ho trovato bellissima:

“Per noi: perché, durante l’anno che oggi ha inizio, ci sforziamo di rendere felici coloro ai quali auguriamo un buon anno“

Ed ecco che questa “destra” diventa bene-dire ed anche bene-fare: la parola è un’opera ed è un gesto concreto, un’opera su cui verremo giudicati come dice Gesù stesso in Mt 12,36-37.

Ma io vi dico che di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato.

Non accontentiamoci allora delle mani e degli auguri di questi giorni, ma cerchiamo di portare tutto questo nella quotidianità e con tantissime altre persone che ogni giorno incontriamo.

Da Sabato inizia il buon anno, il buon Natale e … la buona Luce per tutti: noi dobbiamo solo “portare” e rendere reale tutto questo … ed è più facile di quanto si creda.

Da Sabato viene “attivato” il 2010 e si entra nella quotidianità.

In questi giorni abbiamo stretto tante mani, sia nelle celebrazioni abbondanti, sia tra amici e parenti.

La mano che stringevamo e porgevamo è sempre stata la mano destra nell’augurare il bene e quindi “benedire”.

Qualcuno (tu me l’hai detto, ma ne sono sempre stata convinta) mi ha detto, ed è verissimo, che ognuno di noi può benedire con le mani chi si ama (tra l’altro è vero in forza anche del sacerdozio comune che ci rende “idonei” in questa forma di benedizione non ministeriale, ma ugualmente efficace), ma oggi ho sentito la 2° Preghiera dei fedeli che ho trovato bellissima:

Per noi: perché, durante l’anno che oggi ha inizio, ci sforziamo di rendere felici coloro ai quali auguriamo un buon anno

Ed ecco che questa “destra” diventa bene-dire ed anche bene-fare: la parola è un’opera ed è un gesto concreto, un’opera su cui verremo giudicati come dice Gesù stesso in Mt 12,36-37

“Ma io vi dico che di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato”.

Non accontentiamoci allora delle mani e degli auguri di questi giorni, ma cerchiamo di portare tutto questo nella quotidianità e con tantissime altre persone che ogni giorno incontriamo.

Da Sabato inizia il buon anno, il buon Natale e … la buona Luce per tutti: noi dobbiamo solo “portare” e rendere reale tutto questo …  ed è più facile di quanto si creda.Da Sabato viene “attivato” il 2010 e si entra nella quotidianità.

In questi giorni abbiamo stretto tante mani, sia nelle celebrazioni abbondanti, sia tra amici e parenti.

La mano che stringevamo e porgevamo è sempre stata la mano destra nell’augurare il bene e quindi “benedire”.

Qualcuno (tu me l’hai detto, ma ne sono sempre stata convinta) mi ha detto, ed è verissimo, che ognuno di noi può benedire con le mani chi si ama (tra l’altro è vero in forza anche del sacerdozio comune che ci rende “idonei” in questa forma di benedizione non ministeriale, ma ugualmente efficace), ma oggi ho sentito la 2° Preghiera dei fedeli che ho trovato bellissima:

Per noi: perché, durante l’anno che oggi ha inizio, ci sforziamo di rendere felici coloro ai quali auguriamo un buon anno

Ed ecco che questa “destra” diventa bene-dire ed anche bene-fare: la parola è un’opera ed è un gesto concreto, un’opera su cui verremo giudicati come dice Gesù stesso in Mt 12,36-37

“Ma io vi dico che di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato”.

Non accontentiamoci allora delle mani e degli auguri di questi giorni, ma cerchiamo di portare tutto questo nella quotidianità e con tantissime altre persone che ogni giorno incontriamo.

Da Sabato inizia il buon anno, il buon Natale e … la buona Luce per tutti: noi dobbiamo solo “portare” e rendere reale tutto questo …  ed è più facile di quanto si creda.

Maria custodisce e medita nel suo cuore

Commento al Vangelo del 1 gennaio 2010, Maria Santissima madre di Dio

+ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2,16-21 – Lc 2,18-21)

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.

Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Parola del Signore

E’ strano come nel Vangelo di oggi uguale nei due riti (ambrosiano e romano) si differisca solo di un versetto in più in quello in rito romano (Lc 2,16-21 rito romano, Lc 2,18-21 rito ambrosiano), come è strano la sola diversità della 2° lettura (Galati 4,4-7 romano, Filippesi 2,5-11 ambrosiano).

Nel Vangelo in rito romano viene identificato “chi” si è mosso per andare a trovare la Sacra Famiglia, nel Vangelo in rito ambrosiano non ci sono “chi” specifici ed è quasi un augurio, un richiamo per tutti “pastori” o meno, attenti o meno, credenti o meno.

In Galati 4,4-7 viene accennato che non c’è Legge umana per l’amore a Dio e di Dio perché siamo chiamati ad un amore di figli che nessuna Legge può imporre.

In Filippesi 2,5-11 … bé … è quello che succede quando si diventa figli di Dio.

“Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: / egli, pur essendo nella condizione di Dio, / non ritenne un privilegio / l’essere come Dio, / ma svuotò se stesso / assumendo una condizione di servo, / diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, / umiliò se stesso / facendosi obbediente fino alla morte / e a una morte di croce”

Continua a leggere “Maria custodisce e medita nel suo cuore”