Oscar Romero

Sono passati ormai 30 anni, da quando quel 24 marzo 1980, Mons. Romero venne ucciso da un sicario con un colpo al cuore mentre stava celebrando l’Eucaristia nella cappella dell’ospedale della Divina Provvidenza.
Nell’omelia aveva ribadito la sua denuncia contro il governo di El Salvador, che aggiornava quotidianamente le mappe dei campi minati mandando avanti bambini che restavano squarciati dalle esplosioni.

In ricordo di ciò, il 24 marzo è stato scelto come giorno per celebrare la Giornata di preghiera e digiuno per i missionari martiri, istituita dal Movimento giovanile missionario delle Pontificie opere missionarie.

In memoria del vescovo Romero
In nome di Dio vi prego, vi scongiuro,
vi ordino: non uccidete!
Soldati, gettate le armi…
Chi ti ricorda ancora,
fratello Romero?
Ucciso infinite volte
dal loro piombo e dal nostro silenzio.
Ucciso per tutti gli uccisi;
neppure uomo,
sacerdozio che tutte le vittime
riassumi e consacri.
Ucciso perché fatto popolo:
ucciso perché facevi
cascare le braccia
ai poveri armati,
più poveri degli stessi uccisi:
per questo ancora e sempre ucciso.
Romero, tu sarai sempre ucciso,
e mai ci sarà un Etiope
che supplichi qualcuno
ad avere pietà.
Non ci sarà un potente, mai,
che abbia pietà
di queste turbe, Signore?
nessuno che non venga ucciso?
Sarà sempre così, Signore?
(David Maria Turoldo)

Per approfondire:
Santi e beati
Missio

Oscar Romero (-10)

Attraverso il battesimo tutti noi che nasciamo veniamo incorporati nel grande carisma della Chiesa, con differenze enormi di vocazioni, carismi e modi di essere.

Il punto non è questo o quell’ufficio, ma saperlo esercitare per il bene della comunità.

Rispettiamo dunque ciò che Dio dice a quest uomo e a questa donna, e tutti insieme diamo il nostro apporto all’unità bellissima e pluriforme del regno di Dio e della Chiesa.

Oscar Romero, omelia del 23 settembre 1979

Oscar Romero (-11)

Pregare e attendersi tutto da Dio e non fare nulla non è pregare. Questo è pigrizia, questo è alienazione. Questo è passività, conformismo.

E non è più tempo, cari fratelli, di dire: “E’ volontà di Dio”. Molte delle cose che succedono non sono volontà di Dio.

Quando da parte sua l’uomo può porre qualcosa per migliorare le circostanze, e chiede a Dio il coraggio di realizzarla, allora vi è preghiera.

Oscar Romero, omelia del 20 luglio 1979

Oscar Romero (-12)

La Chiesa non può essere nè sorda nè muta davanti al clamore di milioni di uomini che invocano la liberazione, oppressi da mille schiavitù. Ma dice loro quale è la vera libertà che si deve cercare: quella che Cristo ha già inaugurato su questa terra, riuscendo a spezzare le catene del peccato, della morte e dell’inferno.

Essere come Cristo, liberi dal peccato, significa essere veramente liberi, con la vera liberazione.

E chi, con questa fede riposa nel Risorto, lavora per un mondo più giusto, protesta contro le ingiustizie del sistema attuale, contro i soprusi di un’autorità che abusa, contro i disordini degli uomini che sfruttano uomini, chiunque lotti partendo dalla risurrezione del grande Liberatore, questi soltanto è un autentico cristiano.

Oscar Romero, Omelia del 6 marzo 1978

Oscar Romero (-13)

Non possiamo separare la parola di Dio dalla realtà storica in cui viene pronunciata, perchè non sarebbe più parola di dio, sarebbe storia, sarebbe libro pio, una Bibbia che è un libro della nostra biblioteca.

Ma essa si fa parola di Dio perchè incoraggia, illumina, verifica, ripudia, loda quello che si sta facendo oggi nella sociaetà.

Oscar Romero, omelia del 27 novembre 1977

Oscar Romero (-14)

Fate attenzione! Non fate consistere la vostra religione soltanto in cose teoriche. Se una religione è vuota di opere, non entrerà nel regno dei cieli.

Lo ha ben detto il Signore «Non sarà chi dice ‘Signore, Signore’, chi prega molto e bene, a entrare nel regno dei cieli, ma chi farà la volontà del padre mio che è nei cieli».

Questa è la vera religione: non soltanto conservarsi puri, ma visitare vedove e orfani. E’ un’espressione biblica che significa: occuparsi del bisognoso.

Oscar Romero, omelia del 2 settembre 1979

Oscar Romero (-15)

Non basta andare a messa la domenica, non basta chiamarsi cattolici, non basta portare il bambino a battezzare, anche se in una gran festa di società. Non bastano le apparenze.

Dio non si appaga delle apparenze.
Dio vuole il vestito della giustizia.
Dio vuole i suoi cristiani rivestiti di amore.

Dio vuole da coloro che partecipano alla sua festa uno sforzo personale, perchè Cristo è la salvezza, ma non ti salverà senza di te (come dice sant’Agostino).

Oscar Romero, Omelia del 15 ottobre 1978

Oscar Romero (-16)

Come è saggio il Signore Gesù Cristo quando dice agli apostoli di andare ad evangelizzare sotto la forma di poveri pellegrini! E la Chiesa di oggi deve convertirsi a questo mandato di Cristo.

Non è più tempo delle grandi ostentazioni, dei grandi edifici inutili, del grande sfarzo della nostra Chiesa. Tutto ciò ha forse avuto la sua funzione in altri tempi, e bisogna continuare ad accordargliela in funzione dell’evangelizzazione, del servizio.

Ma ora la Chiesa vuole soprattuto presentarsi povera fra i poveri e povera fra i ricchi, per evangelizzare poveri e ricchi.

Oscar Romero, omelia del 15 luglio 1979

Oscar Romero (-17)

Dio vuole salvarci come popolo. Non vuole una salvezza isolata. Ecco perchè la Chiesa di oggi accentua più che mai il senso del popolo. E per questo la Chiesa patisce conflitti.

Perchè la Chiesa non vuole massa, vuole popolo. Massa è un mucchio di gente, e quanto più è assopita, meglio è; quanto più è conformista, meglio è.

La Chiesa vuole destare gli uomini, le donne, al senso del popolo.
Cosa significa popolo ?
Popolo è comunità di uomini in cui tutti aspirano al bene comune.

Oscar Romero, omelia del 5 gennaio 1978

Oscar Romero (-18)

In quell’ora del giudizio finale, io non voglio ritrovarmi alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetto, nel fuoco eterno, perchè ho avuto fame e non mi hai dato da mangiare, mi sono trovato nel bisogno e non mi hai assistito.

Ti è stata più a cuore la purezza della tua ortodossia, ti è stato più a cuore il tempo tranquillo della tua preghiera, ti è stata più a cuore la tua congregazione, il tuo collegio, così da non contaminarti con i miserabili.

Ti ha preoccupato di più il tuo prestigio sociale, economico e politico, e per questo hai disprezzato colui che ero io, mentre ti chiedevo aiuto”.

Oscar Romero, omelia del 26 novembre 1978