Quest’anno la mia personale stella cometa ha fatto il giro lungo, ha sbagliato strada (lo avrà fatto apposta) una decina di volte, ha incontrato tante nuvole in cui si è nascosta. Mi ha fatto fare un giro lungo, mi ha fatto andare lontano dal cuore, mi sono beccata tempeste assurde, ho incontrato gente che non riusciva neppure a guardare il cielo, altra che non sentiva più la voc degli angeli, altri ancora che era diventata cieca …
E allora, davo i miei occhi, le mie orecchie, il mio cuore … Non pensavo di dare tutto questo, veramente non ci pensavo proprio, se non fosse che al momento cruciale mi sono ritrovata dove non dovevo essere.
C’era un gran polverone che toglieva la vista a tutto e poi … e poi … quando il polverone si è dissolto mi sono accorta che – invece – ero al posto giusto.
Incontri occasionali che hanno risolto problemi seri, telefonate inaspettate che han fatto splendere luci, fatiche assurde che hanno sollevato chi era schiacciato … Natale c’è stato e nel momento giusto, solo che in giro c’era già un Erode che cercava di confondere tutto e bastava aspettare … bastava solo aspettare … cosa che non mi viene per nulla bene.
Eppure quel Bambino aspetta sempre … Maria aspetta sempre … attende … Giuseppe custodisce questa attesa.
Non so cosa augurare, se non un Natale da “buoni” e … magari “buoi” eh eh eh … Visto che questo animale attendeva Chi attende.