Può capitare che i “tempi forti” come la Quaresima a qualcuno possa sembrare voli via come sabbia tra le dita. Può capitare che ci si ritrovi a Pasqua senza aver ben capito e con una sorta di disagio perché – magari – non si è vissuto con quella sacra compunzione che tutti abbiamo in testa.
Sento dire da molte persone “mah, non è che l’ho vissuto come avrei dovuto questo tempo … Non ho combinato nulla e tutto è volato via disperso nelle mie giornate un pochino convulse … Non ho rivolto al Signore il pensiero come mi hanno indicato … Non ho fatto per nulla deserto … Insomma, ho perso tempo”.
Càpita di frequente questa sensazione e càpita anche di sentirsi in colpa per questo.
Quando sento queste sensazioni (tristi) di gente cerco di pensare alla vita di Gesù … cerco di pensare – da quello che i Vangeli ci consegnano – come erano i Suoi “tempi forti” e … immancabilmente mi viene da sorridere perché in confronto alle Sue giornate, le nostre sono di tutto riposo.
Ma … bé, sì, insomma anche lui non si nascondeva nella Sinagoga a pregare per conto suo, anche lui per pregare “scappava” di notte, quando nessuno aveva bisogno di lui e gli altri dormivano … anche lui ha provato – sotto un certo aspetto questa sensazione.
Eppure, proprio da Lui abbiamo avuto l’indicazione che la vera preghiera è la vita, la vera preghiera è pregare pensando al Padre (magari in momenti impensabili), la vera preghiera è la parola che rivolgiamo al prossimo e la parola che “rendiamo” al prossimo affinchè apra il suo cuore e “ci scarichi addosso” tutto quello che ingombra il cuore e lo rende pesante.
La vera preghiera non è una parola detta – FORSE – … la vera preghiera è aprire le orecchie ed il proprio cuore … Il vero tempo forte … (forse) … non è stare in ginocchio, ma è correre e correre a perdifiato per arrivare dove il Signore vuole che arriviamo.
La conversione a cui siamo chiamati è (sempre forse) molto distante dall’”eremo” … o meglio … inizia dall’ “eremo” per poi continuare sulla strada trafficata e chiassosa che sono le nostre vite.
Questa Quaresima, poi, sembra martellante sulla misericordia … e della “conversione raggiunta nel silenzio e nel nascondimento” … neppure l’ombra.
Ogni Vangelo proposto ha una spinta notevole verso l’uomo, ogni Vangelo proposto è un’indicazione di come deve essere il nostro “cuore” (e quando parlo di “cuore” parlo di ciò che è la fonte di ogni nostro pensiero e quindi … la testa) ed è un’indicazione del NOSTRO cuore e non di quello degli altri.