Contemplazione

Significato della parola contemplare, dal dizionario etimologico:contemplare
CON=CUM con part. denotante mezzo, TEMPLUM lo spazio del cielo, che l’augure circoscriveva con il suo lituo per osservare nell’interno del medesimo il volo degli uccelli; ogni spazio libero e vasto in cui l’occhio possa a suo piacere vagare. — Dall’osservare il volo degli uccelli questa voce augurale passò a significato più generale di sollevare lo sguardo verso una cosa che desti meraviglia o riverenza, ed affissarcisi con atto prolungato ed intenso. — Fissare tanto il pensiero nelle code divine, che non si curi altro nel mondo, e quelle sole ci siano di consolazione e diletto.

Inizia oggi l’Ottobre Missionario, mese dedicato al tema della missione.
In questa prima settimana si parla di contemplazione; riporto un brano del discorso del papa per la Giornata Missionaria Mondiale 2009 che ha lo slogan “Vangelo senza confini”.

“Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi“ (Sal 26, 13)

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Ostacoli da rimuovere per liberare passaggi

Commento al Vangelo del 27 settembre 2009, XXVI domenica del tempo ordinario (anno B)

+ Dal Vangelo secondo Marco (9,38-43.45.47-48)
In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.
Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».
Parola del Signore

Scandalo inciampo, ostacoloinciampo

La parola scandalo qui assume il significato di inciampo, di ostacolo che fa cadere colui che è incamminato su di una strada.
Nella vita molto spesso si incontrano tanti ostacoli che fanno inciampare ed alcune volte cadere; ma non ci si deve mai sedere, bisogna rialzarsi, rimuove l’intralcio e procedere in avanti.
I piccoli che vengono scandalizzati sono da intendersi come le persone emarginate, gli ultimi che si accostano a Gesù e che devono essere agevolati e non ostacolati da chi è già alla sua sequela, come i discepoli.

Mano-piede-occhio: tagliare o togliere ?

Mano= quello che faccio, le mie attività;
piede = la condotta, i luoghi che percorro;
occhio = quello che vedo o il criterio con il quale osservo le cose e le persone.
Il “tagliare” sottolinea crudamente la radicalità del gesto; posso sostituire questo verbo con togliere, ma non cambia la forte motivazione che mi deve spingere ad eliminare quelle parti di me, della mia vita, che sono di inciampo all’incontro con Gesù; e sono prima di tutto gli ostacoli dentro me stesso che devo rimuovere.

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Vangelo senza confini

Commento al Vangelo del 22 settembre 2009 (si ricorda san Pio da Petralcina).
Li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.

+ Dal Vangelo secondo Luca (9,1-6)strada
In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro».
Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.
Parola del Signore

“Vangelo senza confini” è il tema scelto per l’ottobre missionario di quest’anno.

Guarda caso il brano di oggi parla proprio di invio, di annuncio del regno Dio a tutti, di lasciare quello che è di impedimento a questa missione; ed ancora oggi i passi degli apostoli che annunciano il Vangelo risuonano sulle strade di tutto il mondo.

Voglio ricordare uno di questi apostoli di oggi, don Ruggero Ruvoletto, del quale ho già parlato in questo post, riportando il brano di una sua intervista (si può trovare qui).

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Morire in missione

don ruggero ruvolettoIn questi giorni i mezzi di informazione parlano moltissimo dei sei soldati italiani deceduti in Afghanistan.
Sono morti in un attentato a Kabul, mentre stavano operando  “per promuovere la pace e lo sviluppo delle istituzioni”, così come dice il papa nel suo messaggio di cordoglio, nel quale ha anche ricordato la morte dei civili afgani.
Ma non voglio parlare di questo, pur condividendo le espressioni di lutto e dolore portate ai familiari delle vittime.

Piuttosto, senza fare nessuna polemica, vorrei portare l’attenzione su di una notizia passata in secondo piano: la morte di don Ruggero Ruvoletto, missionario padovano ucciso in Amazzonia  (Brasile), forse da dei ladri durante una rapina.

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Sollevando farfalle

farfalla su roccia

Estate scorsa, gita in montagna con la famiglia; dopo una bella camminata arriviamo ad un piccolo laghetto montano dove decidiamo di fermarci a pranzare.
Panini, siesta, giro del lago, sassi lanciati in acqua, giochi vari.
Mentre siamo in riva al lago il figlio maggiore mi chiama, facendomi notare una farfalla che, posata sul pelo dell’acqua, batte freneticamente le ali cercando inutilmente di sollevarsi e volare via.
Subito tutta la famiglia si raduna attorno a questa “scuola della natura”.

Le piccole e delicate ali sono ormai bagnate ed io dentro di me penso che non ce la farà mai a risollevarsi e che è destinata ad una fine certa.
«Papà salvala !» mi dice improvvisamente il figlio maggiore.
Mi rendo conto che non servirebbe a molto spiegare che non ci sono possibilità, che la natura deve fare il suo corso, che la vita (delle farfalle) è così, ecc … ecc …
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Mimmo

triciclo

Nota: il nome è inventato, la persona e il fatto raccontato sono reali.

Mimmo è un ragazzo (meglio dire un uomo) che io chiamo “speciale” ma con un linguaggio politicamente corretto si potrebbe definire come persona diversamente abile, con una disabilità psichica e fisica.

Ha oggi più di 40 anni e vive nella sua famiglia, creando non pochi problemi ai genitori ormai anziani, e pure loro con vari acciacchi.

A chi percorre le vie di (…)  sarà capitato di incontrarlo: gira su una bicicletta a tre ruote, una specie di triciclo per persone adulte, ascoltando a volume altissimo una vecchia radio/mangiacassette che tiene a volte in mano e a volte in un cestino posto tra le ruote posteriori del suo fantastico mezzo di locomozione.

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In incognito, per ultimo, come un bambino

Commento al Vangelo del 20 settembre 2009, XXV domenica del tempo ordinario (anno B).

Dal Vangelo secondo Marco (9, 30-37)
In quel tempo, Gesù e i discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse.
Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: “Il Figlio dell’uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà”.
Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni.
Giunsero intanto a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese loro: “Di che cosa stavate discutendo lungo la via?”.
Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande.
Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: “Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti”.
E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro: “Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato” .

Bambini a scuolaAlla scuola di Gesù
Visto che l’anno scolastico è appena iniziato, e tanto per rimanere in tema, mi/vi faccio due domande:

  1. che cosa hanno imparato i discepoli, fino ad ora, alla scuola di Gesù ?
  2. che voto o giudizio vogliamo dare loro ?

Dall’alto della mia sapienza umana io darei questa sentenza:

  1. hanno capito che, seguendo Gesù, potranno fare dei miracoli, diventare importanti, essere seguiti da tante persone; è quindi fondamentale stabilire delle gerarchie, organizzare, decidere chi-fa-che-cosa, definire chi è il più grande.
  2. hanno studiato poco, si sono applicati ancor meno, non hanno capito quasi nulla;  voto 4, rimandati a settembre (lezioni private da Caifa, magari).

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Primo giorno di scuola

Ecco, finalmente è arrivato il primo giorno di scuola tanto atteso e, come per una straordinaria coincidenza, inauguro oggi il primo post di questo blog.

Abbiamo due figli, il primo frequenta la 4a elementare mentre per il secondo oggi è stato il primo giorno in prima elementare: grande emozione per i genitori, soprattutto per la mamma, che ha iniziato pure lei la scuola (però come insegnante !).
Questa sera, a tavola, abbiamo chiesto al piccolo che cosa ricordava del suo primo giorno; dopo vari tentativi e ripetuti mugugni e versi, otteniamo una stringata risposta: ” … mah … la matita, il nome dell’insegnante (meno male !), la cartella”. Come inizio può andare, speriamo sempre in meglio.

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