La cura di Gesù, la cura del Padre

“Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare»”

Strane parole in bocca a Gesù nel Vangelo di oggi.

  1. Come mai Gesù chiama i suoi amici “figlioli”? Non l’ha mai fatto, non li ha mai chiamati così.
  2. Dove, Gesù, ha preso il pane ed il pesce che era già sulla brace, visto che gli apostoli gli avevano detto che non avevano nulla da mangiare?
  3. La richiesta di Gesù era per lui o per gli apostoli? Per chi ha chiesto da mangiare: per Lui o si è preoccupato del fatto che gli apostoli erano digiuni?
  4. Questo “digiuno”, questa fame era solo la fame fisica o un altro tipo di fame? Da come inizia la pericope, dall’aria di tristezza e delusione che gira tra le prime parole, pare più un altro tipo di fame.
  5. Se c’erano già dei pesci sulla brace, come mai Gesù ne ha chiesti ancora da quelli che avevano appena pescato? Era insufficiente quello che c’era oppure significa qualche altra cosa?
  6. Perché Gesù ha indicato di gettare le reti a destra e non a sinistra? Non è che quella destra è la parte che il Figlio occupa in fianco al Padre e quindi nel Figlio tutto è possibile ed ogni fame è saziata?

Per ora solo domande e aspetto le prossime ore, magari giornate, a mettere in ordine le risposte che mi si affacciano alla mente.

Di certo, come Tommaso già aveva identificato con quel “Mio Signore e mio Dio”, su quella riva non c’era solo Gesù, ma anche Dio Padre … mentre lo Spirito Santo si stava “dando da fare” per far trovare il modo agli apostoli di sfamarsi e saziarsi di speranza e fiducia … oltre che a saziare la fame fisica.

La Trinità inizia a manifestarsi con delicatezza, con discrezione soccorrendo, aiutando e rendendosi capibile ed “assimilabile” da chi non ha più la forza.

E’ un amore immenso che supera tutto e si manifesta nelle piccole cose umane … E’ Dio che si ricorda delle esigenze umane … E’ Spirito e corpo che – finalmente – trovano l’unità.

Gesù sta in mezzo a noi

Commento al Vangelo del 11 aprile 2010, II domenica di Pasqua (anno C) 

+  Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20,19-31)
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Gesù viene
Anche se sono rinchiuso nelle mie oscurità, abbracciato alle mie paure, immobilizzato dai pesi delle dei miei peccati, GESU’ VIENE.
Di sua iniziativa e senza “chiedere permesso” lui entra e mi raggiunge là dove io sono.
2000 anni fa. Ieri. Oggi. Sempre.
Non chiede permesso per entrare, ma chiede a me di accettare la sua amicizia, portandomi in dono ciò che mi è necessario: lo Spirito, la Pace, Lui stesso.
Anche se nel momento in cui è venuto non ero in casa, oppure se ero distratto e non mio sono accorto della sua presenza, ebbene Lui ritorna ancora una volta, proprio per me che “ero fuori”.
Ritorna per recuperare anche gli assenti, anzi sembra proprio che si voglia prendere più cura di chi più dubitava.
Si manifesta a tutti, ma ritorna per farsi toccare da me che non c’ero.
Non si presenta a mani vuote, no. Porta in dono quello di cui necessito maggiormente: la pace, la sua pace, e lo Spirito di Dio.

Gesù sta in mezzo a noi
Sulla croce non è finito tutto, Gesù non è morto per ritornare dal Padre, ma continua a stare in mezzo a noi.
Nonostante la mia incapacità di vedere oltre alle porte chiuse del mio orgoglio, Lui si ferma con noi nell’ottavo giorno, quello della resurrezione; è il giorno che ricordiamo ogni domenica celebrando la santa messa.
Ci penso ogni volta che mi ritrovo con chi crede come me in Cristo risorto, che sta succedendo un miracolo: Gesù è presente in mezzo a noi; anche se il mio vicino di banco mi sta antipatico e no sopporto il suo modo di fare, anche se sto pensando a tutto fuorché al sacrificio eucaristico … anche se … Gesù è in mezzo a noi.
Ah, se capissi di ri-vivere questo momento, nulla sarebbe più bello che gridare forte “Gesù è qui con noi !!!”.

Vedere-toccare-credere
A volte mi sembra di essere come quei bambini che hanno bisogno di verificare di persona quello che gli adulti dicono loro.
La necessità di fare esperienza della mia fede è umanamente comprensibile, ed in questo Gesù stesso mi viene in aiuto dicendomi: “sono qui, sono venuto proprio per te, avvicinati e toccami”.
Ed io, che sono il fratello gemello di Tommaso, voglio assicurarmi di quanto Lui mi dice; ma nell’esatto istante in cui mi muovo, capisco che chi mi chiama è il Signore stesso, attraverso il suo Figlio.
Questa comprensione è possibile grazie all’azione dello Spirito Santo che Gesù ha donato morendo in croce, e che continua a donare ogni volta che se ne fa richiesta.
Ecco manifestata anche la Trinità; Tommaso riesce a comprendere che Gesù è Dio stesso perchè può “mettere insieme i pezzi” grazie al dono dello Spirito.

Quando gli altri hanno ricevuto, tu puoi ancora ricevere, perchè Dio è sempre lì.
(proverbio del Burundi)

Battesimo del Signore : un’altra Annunciazione

Battesimo DEL Signore = NOSTRO Battesimo NEL Signore
“lavati che lavano”

Da Natale a Pasqua davvero è tempo di Annunciazioni che diventano sempre più concrete, vere ed incarnate.

La “coda della cometa”, la strada di Luce che parte dai “piedini” di Gesù è percorribile … alla faccia della “neve del cuore” (tenerissima) che può renderla difficoltosa nella concretezza, del “ghiaccio del cuore” che la rende scivolosa con “capitomboli” eccezionali, del “freddo della mente” che blocca la “voglia” e qualsiasi altra intemperia spirituale/umana che da oggi si fondono perfettamente.

Sino ad ora per le Annunciazioni c’erano Arcangeli, angeli, sogni e stelle (tutte cose che noi uomini del 2010 prendiamo un po’ così), ma da oggi “Battesimo di Gesù” abbiamo tutta la Trinità che si rende visibile in corpo.

Da oggi “tocchiamo e vediamo” e diremo e vivremo ciò che vediamo e tocchiamo (siamo tutti simpaticamente Tommaso).

Ma che Annunciazione ci viene fatta? E qui, azzardo ed azzardo tanto.

Parto dal Vangelo che è comune a tutte e due i riti (ambrosiano e romano) e …

Ma perché il Giordano? Anzi, ma perché, “al di là del Giordano”?

Qualcuno ha detto, che il Giordano è la “parte più bassa della Palestina”, di certo – biblicamente parlando – è il confine con la Terra Promessa (alias Eden da cui siamo stati – ahimè – cacciati affinché con il “male nel cuore” non accedessimo all’albero della vita Gn 3,22).

Al di là” e quindi ancora “dietro il confine” significa che Gesù è Colui che ci farà passare, ci farà accedere a questa Terra Promessa, ci condurrà facendoci attraversare il confine (esattamente come Israele ha passato il mar Rosso) …

Entreremo dietro a Lui, al Figlio di Dio, entreremo “conoscendo il male ed il bene” (questo ci ha insegnato la vita di Gesù), ma senza il “cuore ed il pensiero malato dal sospetto” e – sempre per mezzo di Gesù – potremo anche accedere all’albero della vita (il cui frutto – credo – sia proprio Gesù con l’Eucarestia).

Il peccato è stato cancellato, siamo di nuovo liberi, ma liberi – anche di ricompierlo.

Questo momento, allora, del Battesimo del Signore, corrisponde all’inizio di un “rischio d’amore” infinito: Dio che ricomincia tutto da capo, tutto dall’inizio.

Continua a leggere “Battesimo del Signore : un’altra Annunciazione”

Battesimo di Gesù

Commento al Vangelo del 10 dicembre 2009, Battesimo del Signore (anno C)

Mentre Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì.

+ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 3,15-16.21-22)
In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».

Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Parola del Signore

Buon inzio

E’ già passato il periodo di Natale, inizia il tempo ordinario, ed oggi la liturgia ci propone un ponte con un lettura già ascoltata alla IIIa domenica di Avvento, ovvero la prima parte del brano di Vangelo; la seconda parte invece descrive la manifestazione della Trinità di Dio ed è l’inizio del ministero di Gesù.
Da notare che si passa dal cosiddetto “vangelo dell’infanzia”, dove l’evangelista Luca racconta la nascita di Gesù ed i suoi primi mesi di vita (con la parentesi del suo dodicesimo anno di età), all’entrata “in scena” nella vita pubblica. Tutti i trenta anni precedenti non sono noti, possiamo solo immaginarli ritornando all’epilogo del ritrovamento di Gesù nel tempio:
“Scese dunque con loro e stava sottomesso (…) cresceva in sapienza, età e Grazia” (Lc 2, 51-52).
Ognuno è libero di interpretare, e sono molti i commenti che si possono trovare in tal senso. A me piace pensare che la sua famiglia sia stata l’incubatore della Grazia di Dio, che piano piano, durante gli anni, si fa spazio in Gesù fino a riempirlo totalmente.

L’inizio del ministero di Gesù avviene con due azioni principali:

  • Si mette in coda e riceve il Battesimo
  • Sta in preghiera

Prima di tutto viene la preghiera ed il mettersi alla pari di tutti. In questo posso vedere già due atteggiamenti di Gesù che ricorreranno spesso durante i suoi tre anni di ministero.

Continua a leggere “Battesimo di Gesù”