Aspettando Quaresima

Rito Ambrosiano – Vangelo del 8.2.2010

«Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo»
«Che cosa volete che io faccia per voi?»
(Marco 10, 35-45)

Rito Ambrosiano – Vangelo del 9.2.2010

«Figlio di Davide, abbi pietà di me
«Che cosa vuoi che io faccia per te?»
(Marco 10, 46b-52)

Siamo ad un passo dalla Quaresima … tempo di conversione e di preghiera e lascio questi due modi di pregare senza alcun grande commento.

La risposta di Gesù è sempre quella, sempre amorevole, anche quando la preghiera non è più preghiera.

Basterebbe solo questo per una seria conversione … ma è una conversione che non modifica SOLO il nostro rapportarci con il Signore, ma anche con il prossimo.
Una conversione iniziata già in Avvento … che è stata una conversione della e nella nostra parola.

Battesimo di Gesù

Commento al Vangelo del 10 dicembre 2009, Battesimo del Signore (anno C)

Mentre Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì.

+ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 3,15-16.21-22)
In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».

Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Parola del Signore

Buon inzio

E’ già passato il periodo di Natale, inizia il tempo ordinario, ed oggi la liturgia ci propone un ponte con un lettura già ascoltata alla IIIa domenica di Avvento, ovvero la prima parte del brano di Vangelo; la seconda parte invece descrive la manifestazione della Trinità di Dio ed è l’inizio del ministero di Gesù.
Da notare che si passa dal cosiddetto “vangelo dell’infanzia”, dove l’evangelista Luca racconta la nascita di Gesù ed i suoi primi mesi di vita (con la parentesi del suo dodicesimo anno di età), all’entrata “in scena” nella vita pubblica. Tutti i trenta anni precedenti non sono noti, possiamo solo immaginarli ritornando all’epilogo del ritrovamento di Gesù nel tempio:
“Scese dunque con loro e stava sottomesso (…) cresceva in sapienza, età e Grazia” (Lc 2, 51-52).
Ognuno è libero di interpretare, e sono molti i commenti che si possono trovare in tal senso. A me piace pensare che la sua famiglia sia stata l’incubatore della Grazia di Dio, che piano piano, durante gli anni, si fa spazio in Gesù fino a riempirlo totalmente.

L’inizio del ministero di Gesù avviene con due azioni principali:

  • Si mette in coda e riceve il Battesimo
  • Sta in preghiera

Prima di tutto viene la preghiera ed il mettersi alla pari di tutti. In questo posso vedere già due atteggiamenti di Gesù che ricorreranno spesso durante i suoi tre anni di ministero.

Continua a leggere “Battesimo di Gesù”

Gridare Gesù

Commento al Vangelo del 25 ottobre 2009, XXX domenica del tempo ordinario (anno B)

+  Dal Vangelo secondo Marco (10, 46-52)
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

munch urloFermata a richiesta
C’è un contrasto di movimenti tra la figura di Gesù, che sta camminando insieme ai discepoli sulla strada per Gerusalemme ed il cieco figlio di Timeo, che invece è fermo, seduto ai bordi della strada.
Le grida insistenti del cieco suonano come uno STOP imperioso, che fa fermare Gesù; altre volte è lui stesso che va verso gli ultimi, i peccatori (vedi Zaccheo), mentre qui viene fermato da una persona che lo riconosce.
E’ da notare anche che sia Gesù sia il cieco vengono chiamati “figli” : uno è figlio di Timeo, l’altro è figlio di Davide, il Messia promesso dai profeti, il Salvatore.
Quando poi Gesù si ferma e lo chiama, a sua volta è il cieco che si mette in movimento, balza in piedi uscendo dalla sua condizione di immobilità, getta il mantello e va da Gesù; questo andare è conseguenza di una precisa volontà di uscire dalla condizione di peccato.
Il figlio di Timeo è perfettamente cosciente di non riuscire a vedere e di avere bisogno di tutto; il poco che ha, ovvero il suo mantello, diventa allora un impedimento alla chiamata che gli fa Gesù e quindi viene gettato senza il minimo indugio (ricordi il giovane ricco ?).
<Leggi il resto> Continua a leggere “Gridare Gesù”

Lascia fare a Dio

Commento al Vangelo del 18 ottobre 2009, XXIX domenica del tempo ordinario (anno B)

+  Dal Vangelo secondo Marco (10, 35-45)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Fare ed essere
preghieraQuesti due verbi mi hanno colpito poiché sono i due “paletti” attorno ai quali si lega tutto il brano del Vangelo; all’inizio i due fratelli dicono a Gesù in modo tassativo, quasi cercando di imporsi:

«… vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo …»,

alla fine Gesù propone una semplice soluzione a questo slancio :

«… chi vuol diventare grande … essere il primo … deve essere schiavo …».

Attorno a questi due momenti cardine si sviluppa tutto il discorso pedagogico di Gesù. I suoi discepoli (tutti, i due fratelli più gli altri dieci !) si sono montati la testa, chiedono –anzi vogliono– di più da Gesù, e sono convinti di essere in grado di affrontare le conseguenze della loro richiesta. Poveri illusi, non sono consapevoli di quello che hanno appena chiesto, non sono ancora pronti per questo, ma lo saranno dopo la morte e resurrezione del Figlio dell’uomo.
<Leggi il resto> Continua a leggere “Lascia fare a Dio”