Pastori e pecore

Ora, non so se tutti hanno mai avuto questa sensazione all’ascolto del Vangelo di domenica, ma io – come ogni volta accade – rimango sbalordita per il consueto riferimento alle pecore come animali stupidi che non sanno cosa fanno o dove vanno. Animali (a me personalmente simpatici) che danno sempre l’immagine di una massa senza coscienza, una massa non pensante e un tantino amorfa.

Ecco, ho sempre avuto il sospetto che sbagliamo un po’ tutti a prendere l’immagine della pecora in questo senso e – di più – dubito anche che Gesù intendesse questa immagine che ognuno di noi ha in testa e che sempre sentiamo.
Insomma, è abbastanza offensivo (per il luogo comune pecora=stupidità) sentirsi delle pecore e – come se non bastasse – non mi pare proprio che Gesù abbia stimolato al “pecorame”, anzi, ha sempre spinto all’uscire dal “così fan tutti”, Lui stesso è stato uno che è “uscito dal coro” e via via, tutti i suoi discepoli che – nel post Spirito Santo – sono pure diventati molto decisi a ribattere alle accuse/persecuzioni della … “massa dei potenti”.
Inoltre, se è abbastanza offensivo e anti evangelico questo essere pecore in quel senso, anche Gesù ne esce male da questa situazione perché – e questo forse non tutti lo sanno – il “pastore” dei Suoi tempi non aveva nessun valore ed era all’ultimo posto nella scala sociale … Mi sa allora che, o io sono diventata matta oppure abbiamo capito male tutti.
Il bello delle pecore è che sono miti, mansuete e … sempre vittime di “lupi” (sia animale che umani), sono animali indifesi dato che non hanno nessun tipo di “arma naturale”, non hanno denti o corna, non hanno veleni o unghie, non hanno proprio nulla se non un candido e caldo manto.
Il bello del “pastore” è che “vive” per le sue pecore, le difende e lo fa perché è il primo sostentamento sia di latte che di pellame.
Il “pastore” vive con le sue pecore, sta a guardia del recinto per tenere lontani i lupi ed è in un rapporto quasi affettivo.
Lo stesso per le pecore che sono ben coscienti di non aver nessuna difesa come “corredo” da Madre natura.
In questo senso, allora, con questo nuovo aspetto di pecore e pastori … come cambierebbe la faccia del cristiano, come cambierebbe la vita …

Ah … giusto per indicare che Gesù non ha mai indicato alla “pecoraggine” ed ha spinto i suoi apostoli a ben altro, basta leggere la 1° lettura di ieri dove si sono così ben opposti alla menzogna che i “coloro che mentivano” non hanno potuto scegliere altra via se non quella della calunnia.
Ma anche per questi “lupi” Gesù lascia sempre una porta aperta … e – perché no – potrebbe “far Luce” in loro come ha fatto con Paolo ed altri.

5 Replies to “Pastori e pecore”

  1. Neppure io ho mai preso questi animali per identificare atteggiamenti stupidi, ma di branco – purtroppo – sì.
    La legge del branco (che è poi la legge dei Sommi Sacerdoti a voler vedere) è una legge che non permette di pensare e – pare – che le pecore “non pensino”, ma questo “non pensare” forse significa solo “fidarsi del pastore”.

    Tra le altre cose c’è anche da notare che il “branco” normalmente è riferito ad altri animali con comportamenti che tutti sanno, mentre per idendificare le pecore si usa il termine “gregge”.

    Credo che in queste due parole stia il segreto ed il motivo per cui Gesù ha scelto le pecore … e – tra l’altro – c’è anche da notare che non ha mai parlato delle “pecore” in termini di GREGGE, ma solo in termini di pecore, pecorelle ecc. Mai una volta li ha “compattate” in un insieme amorfo, ma sempre ha posto delle differenze e delle unicità pur facendo trapelare in modo netto l’idea di un insieme molto unito, molto curato, molto amato ecc.

    Quante cantonate abbiamo preso su queste “pecore” identificato come gregge informe … quando – come ho detto – il gregge (che era più un branco) “informe” (ma capillarmente strutturati) ai tempi di Gesù eranon altri.

    L’ho detto e lo ripeto, a me le pecore stanne simpatiche e non le reputo stupide … tanto è vero che sentono i lupi a distanza e a volte prima ancora dei cani da pastore.

  2. Pecore e pecorelle, mi fai venire in mente i cani…. Già che siamo in tema di animali.

    Io non sapevo, l’ho sentito l’altro giorno in una catechesi, che gli ebrei indicavano come cani i pagani, cioè quanti erano fuori dall’elezione di Dio.

    Nel Vangelo di Marco S’intesse c’è un dialogo tra una donna e Gesù che dice: «Lascia prima che si sfamino i figli; non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma la donna replicò: «Sì, Signore, ma anche i cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli».

    Gesù nella sua bontà usa un vezzeggiativo, addolcisce il termine usale di cani, utilizzando appunto cagnolini…..

    La foto che hai usato, se non sbaglio, è di un pastore in Sardegna, che tu paghi il mantenimento di una pecora, e per un anno ti manda tutto ciò che si produce dalla tua pecora: il pecorino, la lana sotto forma di maglione (mi pare di ricordare). È lui?

    Grazie ciao

  3. No.
    Ma mi piace la tua idea del cane … anzi, ti dirò di più, io mi sono scelta come immagine in quella pericope evangelica che parla di pecore, recinti e porte, proprio quella del cane, il cane da Pastore.
    Non mi pareva di avere la stoffa (in senso buono perchè amoo le pecore per quello che danno all’uomo in cambio di un po’ di cura) da pecora, ancor di meno di “aiuto” del pastore, non potevo essere nulla e quindi mi sono immaginata che un Pastore come si deve, ha un cane fidato che corre sempre davanti a prendersi tutti i colpi, che annusa l’aria per capire se è in arrivo un pericolo, che si acccuccia ai piedi per consolare il Pastore stanco e triste e che – perchè no – si prende pure un rimbrotto perchè il pastore “ha la luna”.

    Sulla pericope della cananea ci ho fatto delle “baruffe” incredibili con i preti che esageravano sempre su questa cosa del “cane” non accorgendosi che Gesù ha di molto addolcito il termine, addirittura l’ha portato ad un livello affettivo e … da non credere, questa donna ha “insegnato” a Gesù, ribadito a Gesù, che Lui è venuto per tutti, per pagani, per cani, per peccatori, per tutti …

    Trovo quella pericope di una bellezza incredibile, la bellezza di un Gesù uomo che accetta da una donna un insegnamento (la seconda donna, perchè la prima è stata Sua Madre).
    Una cosa che è proprio ribadita – guarda caso – in quelle letture che ho proposto ieri in rito ambrosiano.
    E come se non bastasse, c’è anche il Vangelo di ieri dove Chi giudicherà (e questo è davvero shockante) non sarà né Gesù, né il Padre e neppure lo Spirito Santo, ma sarà la Parola ovvero la Parola “che non torna mai senza effetto” invaderà così profondamente chiunque che chiunque si giudicherà con questa Parolaed in quel momento allora prego e spero che ci sarà la Misericordia divina a soccorrere chi si troverà in questa situazione

    Credo che il Signore voglia la nostra coscieenza di bene, tutto il resto lo fa il Suo amore.

    Ammiro i pastori, amo le pecore e forse forse noi cittadini dovremmo passare qualche giorno con loro per avere la giusta dimensione delle cose.
    Tutto sommato pastori e pecore (e cani), di lavoro sono quelli che sono sempre “nel deserto” no?

    Grazie Riccardo … sei sempre illuminante.

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