Sei mesi – Nevica – Avvento

Sono già passati più di sei mesi dalla nascita di Ester, e quando lei ci guarda e ride la nostra gioia è ancora come quella di quel giorno.

Oggi da un cielo cupo e nuvoloso scende una neve timida e bagnata, e dipinge i paesaggio con ruvide pennellate di un colore grigio/bianco.
E’ strano come pochi fiocchi possano cambiare il mio sguardo sulle cose, e dentro di me.

Dal treno che mi porta a Milano osservo una città ingrigita e umida, mentre dentro di me si fa spazio un desiderio di ricercare ancora più profondamente il senso della mia esistenza.

Viene il Signore
Nonostante tutte le mie, le nostre debolezze, Gesù viene ancora, come ha già fatto una volta nella storia e come ha sempre fatto e sempre farà.
Ripenso alle volte in cui è venuto ed io non me ne sono accorto, ma anche alle volte in cui, guardando la moglie ed i nostri figli, vedo l’immagine di un Dio che si è fatto carne ed è vivo in mezzo a noi.
Negli occhi di un bambino c’è il volto di Dio” : questo ci diceva un nostro amico sacerdote guardando la piccola Ester che sorrideva felice. E questa frase ci ha fato riflettere, ed ogni tanto ci ritorna alla memoria.
Sì, il Signore è passato, ne siamo testimoni !

Stare svegli, stare pronti
Se il Signore viene paragonato ad un ladro che arriva di notte, allora devo porre la mia attenzione proprio ai momenti in cui sono più distratto.
Quando il sonno della fede mi fa chiudere gli occhi, devo cercare di risvegliare la parte di me che cede alle lusinghe del “tutto va bene”.
E’ ora di scrollarmi via dalle spalle una pesantezza che mi sommerge l’anima, così come si toglie via la neve che ha cancellato la strada che porta a Gesù.

Ed un’altra volta viene il Signore.

Credits:
immagine presa da qui

4 Replies to “Sei mesi – Nevica – Avvento”

  1. Forse perchè io amo la neve nonostante le innegabili difficoltà che porta, ma credo proprio che Ester sia stata quella “neve” che ha vestito di bellezza una strada stra-conosciuta, l’ha resa diversa (quasi una novità), impone più cautela ed attenzione, ma la bellezza è così: gratuita, improvvisa, delicata e cambia la scenografia delle nostre giornate.

    Anche quando la neve viene portata via quella strada porta su di sè l’immagine della bellezza.

    La neve, forse, non copre le strade che portano a Gesù, ma le rende più belle e le rendono nuove, impensabili opportunità, è una coperta di luce stesa sul buio della quotidianità.

    La piccola Ester renderà speciale questo Natale, già lo sta facendo ora in Avvento.

    Ciao Nicodemo, finalmente!

  2. Nicodemo con questa bella riflessione su Ester, mi hai portato con il pensiero indietro con gli anni, quando nacque Laura e per la prima volta provai cosa vuol dire diventare padre ero felice ed incredulo che un piccolo essere potesse portare tanta gioia interiore. Oggi Laura ha diciannove anni e volente o no è entrata nel mondo complesso degli adulti. Io penso che il compito di ogni genitore sia quello di accompagnare con Amore la crescita del figlio accettando anche l’eventuale rifiuto ad essere aiutato. Questa è la parte più difficile da accettare perchè come genitore vorremo evitare che i nostri figli facciano i nostri errori, perchè pensiamo che i figli siano nostri ed invece sono creature di Dio che hanno gli stessi nostri diritti, anche il diritto di sbagliare. D’altronde se io ora mi sento più libero è anche grazie a Laura perchè in Lei ho potuto rispecchiarmi e vedere delle parti che mi erano oscure e quindi modificare il mio carattere. Ho potuto notare, man mano che cresceva, che non solo mi assomigliava fisicamente ma anche negli atteggiamenti e nei comportamenti eravamo simili pur individuando in Lei anche la sua individualità.
    Nell’ età adolescenziale si fa sempre più grande questa lotta interiore fra la parte ereditata dai genitori e la propria individualità.
    Però i semini che sono stati seminati quando era bambina ci sono.
    Quando con la prima Domenica d’avvento arrivava il primo dei Quattro Angeli e portava i doni con crescente sacralità anche noi facevamo il cammino e cantavamo con gioia i canti di Natale davanti al presepe che si andava formando al buio con un cero acceso. Si arrivava il giorno di Natale desiderosi di trovare il Bambino di Luce nella Grotta.
    Se il presepe è vivo in Me c’e la Luce di Gesù e di Tutta la Creazione e gli Angeli cantano “Pace in Terra agli uomini di Buona Volontà”.
    Ciao.

  3. Anna e Romeo,
    grazie per le vostre parole.
    PS :
    scusate il commeto sintetico, ma c’è qui Ester che si divincola …

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